Carissimi amici e amiche,
la terribile emergenza che da oltre un mese stiamo vivendo per il coronavirus, purtroppo ci
impedisce anche di incontrarci nella nostra stupenda Basilica di Sant'Antonino per condividere
le celebrazioni del Triduo Pasquale. E' un fatto che ci addolora, che sentiamo come una grande
privazione ma che vogliamo vivere alla luce della fede, cogliere come un’opportunità per riscoprire
la bellezza di ciò che a volte abbiamo rischiato di dare per scontato o di non valorizzare pienamente
e come atto di responsabilità finalizzato a promuovere il bene comune in difesa della nostra salute
e di quella di tutti. Infatti, ne sono certo, tutti noi in questo momento desideriamo contribuire
affinché venga sconfitta questa terribile pandemia che tanta sofferenza ha causato anche all'interno
della nostra comunità.
Penso ai numerosi amici e conoscenti che improvvisamente ci hanno lasciato, ai loro cari che insieme
a noi li piangono e a chi ancora sta lottando in ospedale senza poter avere accanto i propri familiari.
Così come non posso dimenticare i tanti anziani “rinchiusi” all'interno delle loro abitazioni o
nelle case di riposo, nelle comunità residenziali e che non possono ricevere le visite dei loro
parenti e amici. Penso alle tante famiglie che si trovano in difficoltà economica o che stanno
vivendo conflitti al loro interno, acuiti da questa coabitazione forzata. Quanta sofferenza, in
particolare per tanti bambini e adolescenti. Penso a tutte le persone che vivono sulla strada e che
non possono accogliere l'invito delle autorità: "Io resto a casa". Penso ai detenuti e ai loro familiari.
E a tante altre situazioni umane intrise di dolore.
Dentro a questa realtà così difficile e oscura vorrei però che ci aiutassimo tutti a cogliere i
segni di speranza, dai quali, conclusa questa emergenza, insieme potremo ripartire per ricostruire
il tessuto della nostra comunità. In primo luogo, desidero evidenziare il sacrificio di chi si
trova più "esposto" per affrontare questa emergenza, i medici, gli infermieri e tutto il personale
sanitario e ospedaliero. In questo momento rappresentano il volto più bello della nostra comunità.
Insieme a loro trovo ammirevole l'impegno profuso dagli amministratori della cosa pubblica,
dalle forze dell'ordine, dai numerosi volontari tra i quali anche i giovani del gruppo scout PC1 e
alcuni adulti della nostra comunità. Cosi come è motivo di consolazione e speranza la grande
generosità di tante persone, sacerdoti, religiosi e laici, che senza clamore e in vari modi
stanno sostenendo numerose persone in difficoltà aiutandole a non cedere alla disperazione.
A mio parere, è proprio da questi segni di speranza e da tanti altri che stanno germogliando che
dovremo ripartire. Non per tornare quelli di prima, ma possibilmente per essere persone migliori,
capaci di costruire un mondo più giusto, più umano, più sano di quello che questa pandemia
improvvisamente e in qualche modo ha fermato.
Cari amici e amiche!
il mio pensiero in questo giorni santi è per voi, per ciascuno di voi. Per dirvi che vi voglio
bene e che prego per voi e con voi. Perché possiamo credere che dopo ogni croce c'è una risurrezione
e che “vivere è l’infinità pazienza di ricominciare” (padre Ermes Ronchi). E’ il cuore della Pasqua.
Rimaniamo quindi uniti nella preghiera anche se ora siamo impossibilitati a incontrarci personalmente.
In particolare ricordiamo i nostri cari defunti che non abbiamo potuto salutare come avremmo
desiderato ma che certamente lo faremo appena ci sarà data la possibilità. Concludo con le parole
di don Angelo Casati, teologo e poeta milanese. E è il mio augurio perché possiamo celebrare
con cuore lieto e colmo di speranza la Santa Pasqua anche in questo tempo di emergenza per il coronavirus.
"La Risurrezione ci dice che l'amore è più forte della morte. L’amore che sulla Croce sembrava
perdente, ha vinto, ha sconfitto la morte. Questo è l'annuncio essenziale. Ora tocca a noi. A ciascuno
di noi dire che è risorto. Dillo anche tu. Dillo con i tuoi gesti e non solo con le tue parole.
Dillo con la tua tenerezza. Che più forte della morte è l'amore. Signore Gesù, con il profumo della
tua morte e risurrezione hai inondato di letizia e di passione la terra. Fà di tutti noi il tuo
profumo nel mondo". Auguri a tutti! d.Giuseppe