“ANTONINO D’ORO 2020”
città di PIACENZA e PROVINCIA
I Canonici del Capitolo della Basilica di Sant'Antonino martire, sono lieti di annunciare che hanno deciso di
assegnare il premio “ANTONINO D’ORO 2020” alla città di Piacenza e Provincia
Il conferimento del premio vuole essere un atto di stima e di gratitudine nei confronti
di tutte quelle persone che in questi ultimi mesi si sono impegnate, con generosità
e coraggio, a far fronte alla terribile pandemia che duramente ha colpito la nostra
città di Piacenza e la sua provincia. Tantissimi sono stati i piacentini
che hanno manifestato un grande senso di responsabilità civica e di solidarietà
umana, mossi dal vivo desiderio di contribuire affinchè
venisse sconfitta la diffusione dell'infezione da Covid-19 che tanta
sofferenza ha causato e sta causando all'interno delle nostre comunità.
Una ferita che difficilmente si potrà rimarginare, poichè causata innanzitutto
dalla morte di oltre mille persone (tra le quali anche sei sacerdoti della
nostra diocesi) che improvvisamente sono state strappate all'affetto dei loro
cari e alla vita della collettività. Insieme a loro, non possiamo dimenticare la
sofferenza degli anziani rimasti "rinchiusi" per tanto tempo nelle loro
abitazioni o nelle case di riposo e che non hanno potuto ricevere le visite dei
loro parenti e amici. Così come il dolore di numerose famiglie che si trovano in seria
difficoltà economica o che stanno vivendo forti conflitti al loro interno e la
sofferenza silenziosa, a volte dimenticata, dei nostri bambini e adolescenti impediti di
frequentare la scuola, gli amici e i luoghi di aggregazione così importanti per
la loro crescita personale. In questo "oceano di dolore" non possiamo dimenticare le persone
che hanno vissuto il tempo del lockdown in strada. Alcuni si sono ammalati e hanno
perso la vita. La loro morte la riteniamo una dura sconfitta per la nostra città. Poi c'è il
virus della paura, come conseguenza di tutto ciò che è accaduto e potrebbe accadere in
autunno, che rischia di condizionare i nostri rapporti con gli altri spingendoci a far
crescere la diffidenza e la sfiducia.
Dentro a questa realtà così difficile e oscura vorremmo che la solennità di
Sant'Antonino, patrono della nostra città e della diocesi, fosse anche l'occasione per
cogliere i segni di speranza che sono emersi in mezzo a noi e dai quali ripartire per
ricostruire il tessuto lacerato della nostra comunità.
In primo luogo desideriamo evidenziare la testimonianza di chi si è trovato più "esposto"
nell'affrontare questa emergenza: i medici, gli infermieri, i farmacisti e tutto il
personale sanitario e di servizio ospedaliero. In questi ultimi mesi hanno rappresentato il
volto più bello della nostra comunità. Insieme a loro riteniamo ammirevole l'impegno
profuso dagli amministratori della cosa pubblica, dalle forze dell'ordine, dai numerosi
volontari tra i quali anche molti giovani, insieme ai tanti lavoratori che non hanno mai
smesso di garantire a tutti i beni e i servizi essenziali per la nostra vita personale
e sociale. Così come è motivo di speranza la grande generosità dei numerosi sacerdoti,
religiosi e laici che, senza clamore e in vari modi, hanno aiutato tante persone a non
cedere alla disperazione.
E' proprio da questi segni di speranza e da tanti altri che stanno germogliando che
possiamo e dobbiamo ripartire. Non per tornare quelli di prima, ma possibilmente per
essere persone capaci di avere una vera attenzione per l'altro, disposte a costruire un
mondo più giusto, più umano, più sano di quello che questa pandemia improvvisamente ha
fermato e rivelato essere profondamente malato. Come ha ricordato il nostro presidente
Sergio Mattarella: "Questo è tempo di un impegno che non lascia spazio a polemiche e
distinzioni. Tutti siamo chiamati a lavorare per il nostro paese, facendo appieno il
nostro dovere, ognuno per la sua parte".
Ci auguriamo che anche la nostra comunità piacentina sia animata da questo
desisderio. Ripartire tutti insieme, con grande speranza per il fututro. Una speranza
che trova il proprio fondamento non nelle strategie, bensì nell'azione della grazia di
Dio che sa volgere al bene anche le situazioni più difficili che siamo chiamati ad
affrontare. Papa Francesco l'ha scolpito a chiare lettere nella preghiera in
piazza San Pietro il 27 marzo: "siamo tutti nella stessa barca, tutti fragili e
disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare
insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda". E ancora: "questa è la forza di
Dio: volgere al bene tutto quello che capita, anche le cose brutte. Egli porta il sereno
nelle nostre tempeste, perchè con Dio la vita non muore mai".
Una certezza che ha animato la vita di Sant'Antonino, nostro patrono e che ora
deve animare anche la nostra se vogliamo permettere a tutti (non solo ai più forti) di
guardare con fiducia al futuro che ci attende.
Il premio "Antonino d'oro', giunto alla 35° edizione, viene annualmente sponsorizzato
e patrocinato dalla Famiglia Piasinteina. Verrà consegnato personalmente dal vescovo
mons. Gianni Ambrosio sabato 4 luglio nella basilica di Sant'Antonino a conclusione
della celebrazione eucaristica delle ore 11. Lo ritirerà, rappresentando simbolicamente
tutti i piacentini, Patrizia Barbieri sindaco di Piacenza e presidente della Provincia.